Danza ruotando per ore
un lato poi l’altro
in excelsis esploratrice senza nome
si arrampica si appende
senza nome le terre conquistate, pianeti
gradi di luce e gioia prima del racconto
sfere, spinte feroci, desiderio. Forte,
ancora, forte! Con tutte e due le mani
come lanci un coetaneo all’altalena
e non temi, solo vento e luce
nel nettare che non nuoce
ecco l’alba prima della notte.
Ad uno ad uno l’ingranaggio
e il suo operato, orna, veste
imbandisce espressioni per la cena
lungo il corso, nel supermercato.
Poi è tutto un cercare le parole
del racconto che faceva invidia
il racconto senza nome
sparito per sempre
nella gola del tiranno
È inebriante…
Grazie Giorgio, ti ho già scritto che è uno “sbuffo” 😉