Tu fai del marmo acqua
una placenta di pietà
un bacio, vita ridata
inesorabile contaminazione
1390, nessun dato su copista
e miniatore. Certi silenzio e cura
Più in là Summa contra gentiles
verità accessibili alla ragione
S. Chiara ha il giglio nella mano destra
i devoti e un libro nella sinistra
Anonimo l’autore, XIV secolo
Poi un diurnale
Le pagine assottigliate dai topi
le corde che le tengono
la pace che viene dall’eternità
appena intuita, trascritta a mano
Nicola e il suo canto, un mattino di luce
zaino in spalla occhiacqua e cervello fino
il presepe stabile nella vasca da bagno
un disappunto, un biglietto di ritorno
Un muro separa il topolino morto
dal Cristo velato, è un giocattolo
ma un bambino dice di no. Un principe
la sua vocazione nera, essere per sempre
Le offerte non sono di carta
suona il campanello del palazzo senza ascensore
offre un piatto di trippa fresca fresca
a un prezzo convenientissimo signo’!
L’America dov’è? Nessuno fa l’americano qui
Danza di grazia scostumata
capitale d’uomo che non s’allocca
nessun sale europeo scioglie la luce dei vicoli neri
I letti sono caldi, autarchici cuori di flanella
I mattini di giugno ma è dicembre
Salutiamo il vulcano con la pubblicità
di un comodo funerale a rate
La vita nascosta della grande edera