
Poi viene a seppellire i torti
Grazia muta al mondo ignota
Rosse dure sempre accese lume
Eterno ad addolcire il giorno
Fino alla chiusura scema al riso:
Che risparmio di chiamate
Avere solo amici morti!
(la poesia che segue è di Michele Truglia,
nata sulla bava di lumaca di una mia,
e altre cose che lui sa)
Tutto questo amore amato male
Lunga bava di lumaca senza casa
Dopo la pioggia sterile che scava
Il solco verde nella sua misura
Goccia a goccia umile rapina
Fragile e querula stupida apertura
Fra i fiori ed il fogliame del balcone
Verde e argento a guisa di leopardo
Traccia slavata persa nella fuga
Tutto questo amore preso a usura
All’inutile richiesta al mondo vuoto
Io vuota di noi e scoperchiata pure
Urna d’acqua offerta al fuoco della luce
Di un sole che m’offende e sfiora e spuma
L’ultima goccia a ciò che forse poi era migliore
e
…
Per quale passo o vico o valico o sia cruna
Per quell’Altro antro che d’altrove e ancora appresso
Vedova mi fa a sua sposa nera nell’amplesso
Vortice nel sogno e muta quiete a tutto
Niente a niente e nullo amato mondo
Più addiziona e frange i venti quando assorto
In poco fiato dici: sembri un’ombra
Tu (solo) non offendi
Poi s’ascose nel foco che li affina
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