magari consumata a fiori
petrolio offerto sui polpastrelli
di passaggio nei quotidiani dei bar
nelle mute vicinanze tra chi pulisce
e chi dorme nelle camere d’albergo
segreti colati come fatti di stagione
sempre nuovi, voci ostinate di treno
oltre il vuoto del deposito, e tu stai lì
guardi sorridi aspetti, ripeti che è
niente l’eternità che ci separa
segreti sempre nuovi -> privato del privato